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Franz Eybl

Commenti

  1. Molto suggestivo...
    Ma sai cosa mi sono chiesta guardandolo?
    La prima domanda è, ovviamente, che cosa sta leggendo lei?(bisogna indovinare dall'espressione mostrata...magico Show don't tell!)

    Veniamo a cose più seri ora. La seconda domanda è:come è fatto il ciondolo che porta al collo su cui sta posando la mano?
    So che è un dettaglio insignificante tuttavia il pittore ha deciso di metterlo e mi incuriosisce...
    O forse è solo un fedele ritratto della realtà...ma in ogni caso...cosa porta al collo lei?Visto anche il suo bel braccialetto?Vista anche la situazione così intima e quotidiana deve trattarsi di qualcosa che ha sempre con sè, magari il regalo di qualcuno?

    Lo vedi?
    Mi basta un solo bel dipinto per andarmene per la tangente, è per questo che quando vado nei musei e alle mostre poi mi devono portare via con la forza...
    Cily

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  2. Non so chi sia questo tizio.
    Ma immagino che si faccia i fatti suoi.
    Quindi farò lo stesso e non chiederò nulla.

    RispondiElimina
  3. Rispondo a tutti e tre perchè i commenti sono collegati.
    Io non so apprezzare la pittura. A scuola avevo una professoressa che mi detestava e per detestarla di più mi sono rifiutata di comprendere quest'arte.
    Sono ignorante in materia, ma esistono opere che mi colpiscono come può un fulmine.Mi restano in mente, mi emozionano.
    Tempo fa sfogliavo in una libreria un libro, "LE DONNE CHE LEGGONO SONO PERICOLOSE" di Stefan Bollmann ed Elke Heidenreich.
    Incuriosita dal titolo stavo per ributtarlo sullo scaffale quando ho letto che la prefazione era di Daria Bignardi.
    Ma poi ho visto questo dipinto, e poi gli altri, e ho provato quell'irrinunciabile istinto predatorio pre-acquisto a cui ho ceduto.
    Non ho mai letto il testo, perchè le immagini parlano da sole senza commenti. Sono tutti dipinti di donne che leggono.
    Ecco perchè questo post.
    Per me è arte ciò che in qualche modo smuove l'anima, nel bene e nel male. Ed è per me concetto personalissimo, che cerco di non piegare ai canoni del gusto comune.

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